Il Castello delle Voci nel Silenzio: intervista con l’autore

Il Castello delle Voci nel Silenzio

Intervista con l’autore e download dell’eBook

IL CASTELLO DELLE VOCI NEL SILENZIO, di Michael Nicolosi

Satia Riva: Il Castello delle Voci nel Silenzio è stato pubblicato il 3 Marzo 2023. Ma non è un testo scientifico: anzi, è una favola. Michael Nicolosi, perché questo eBook?

Michael Nicolosi: Perché dopo 15 anni nel settore degli interventi ABA per persone con autismo e tanti ideali infranti, credo sia importante far sapere al pubblico cosa nascondono molte organizzazioni dietro la facciata del non-profit.”

Satia: Cosa intendi?

Michael: Intendo che l’Italia è un paese strano, pieno di contraddizioni. La tassazione e gli oneri delle imprese che offrono servizi a pagamento possono essere così alti da spingere molti a mascherare dietro il nome “Cooperativa sociale senza scopo di lucro” un’azienda vera e propria, con un padrone che stipendia dei collaboratori e che ha tutto l’interesse a far fruttare il suo investimento.

Satia: stai dicendo che tutte le cooperative sociali sono guidate da imprenditori che incassano dividendi a fine anno?

Michael: No, certamente non tutte sono corrotte. Ne ho conosciute diverse che credono davvero nella loro mission. Ma una percentuale spaventosamente alta, nella mia esperienza personale, funziona senza dubbio in questo modo. Si fonda un ‘ente benefico’ con grandi agevolazioni fiscali, e chi ne è il presidente crea attorno a sé un consiglio di amministrazione composto da fidatissimi (parenti, amici di lunga data, etc.). Il consiglio di amministrazione formalmente ha il potere decisionale, formalmente ha il potere di rimuovere il presidente/imprenditore e, sempre formalmente, cura l’utilizzo del capitale per gli scopi benefici descritti nello statuto. Ma questa è solo una facciata volta a salvare le apparenze. In realtà il presidente è il padrone assoluto dell’azienda e fa quello che vuole, perché nessuno dei suoi fidatissimi si opporrebbe.

Satia: La favola che hai scritto quindi è autobiografica?

Michael: Questa è una domanda difficile. Ogni persona che scrive, scrive di sé e della sua vita. Semplicemente perché la vita dello scrittore è la sua esperienza, quindi è inevitabile finisca in ciò scrive. Diciamo che ‘Il Castello delle Voci nel Silenzio’ è una buona descrizione di ciò che ho incontrato nel mio percorso. Ma, come si legge nel libro, ‘qualsiasi riferimento a persone, cose o fatti realmente accaduti è puramente casuale’. Questa è la mia posizione sull’argomento.

Satia: Pensi di cambiare qualcosa, con questo libro?

Michael: Proprio no. Ho avuto abbastanza esperienza da sapere che certe cose non cambiano, a meno che non ci sia una rivoluzione a livello statale, a livello delle leggi. E tutti sanno quanto è difficile fare una cosa del genere in Italia. Vorrei solo che gli utenti di questi ‘enti benefici’ sappiano bene che il titolo ‘non a scopo di lucro’ non è affatto garanzia di trovare persone oneste e che chiedendo servizi a tali enti è possibile incappare in persone disposte a tutto pur di far fruttare la propria azienda. Con questo ben chiaro, gli utenti potranno orientare le proprie scelte rispetto agli interventi e pensare una volta in più a chi destinare il 5×1000.

Satia: Cosa intendi con “persone disposte a tutto”?

Michael: Intendo disposte a fare tutto quanto sia necessario a guadagnare e ad apparire santi mentre lo si fa. Questo include il marketing, ovviamente lecito, ma anche la minaccia, l’inganno, il tradimento, la manipolazione per ingraziarsi alcuni collaboratori e muovere poi azioni volte a emarginare chi si è opposto al volere del presidente, l’uso strumentale della legge per appropriarsi della proprietà intellettuale di altri, fino a vere e proprie campagne diffamatorie contro altri enti o professionisti… Una rete di bugie e ipocrisia presentata al mondo come opera “per il bene dei bambini”, quando in realtà gli scopi sono essenzialmente due: far fruttare il capitale e farsi acclamare come difensori dei deboli.

Satia: Caspita! Sembra che descrivi una vera e propria guerra nel nome del guadagno e delle apparenze.

Michael: E’ esattamente quello che sto descrivendo. Questa è la parte più triste della storia. Là fuori ci sono persone disperate che chiedono aiuto. Il nostro compito come professionisti è aiutarle attraverso le migliori scoperte scientifiche del settore. Ma ci sono presidenti di cooperative che possono scegliere senza troppi scrupoli tra, da un lato, viaggi per i congressi scientifici, ricerca, formazione degli interni, nuovi progetti per l’utenza e, dall’altro, il guadagno facile. 

Satia: E scelgono il guadagno facile?

Michael: La mia personale esperienza mi indica che scelgono i congressi e la ricerca e la formazione finché conviene: l’azienda deve acquisire il know-how, per far fruttare l’investimento. Ma appena tecnologie e competenze sono sufficienti ad abbindolare i poveri malcapitati, si punta dritti al guadagno, alla stabilità delle entrate. Troppo faticoso e costoso continuare ad evolvere. E se uno insiste sulla scienza e sull’etica del proprio lavoro… il rischio è di essere espropriati dei propri contributi alla cooperativa e dei propri crediti, esclusi, diffamati presso colleghi e conoscenti. Mai contraddire il presidente, nemmeno se hai un ruolo alto nella gerarchia della cooperativa.

Satia: E’ questo che ti hanno fatto?

Michael: Non posso rispondere a questa domanda. Ma la favola descrive bene cosa può succedere. Fortunatamente ho abbastanza risorse da non temere questi eventi, e non parlo di risorse economiche. Ho sgobbato per due decenni al fine di costruirmi capacità sufficienti ad avere una professione e, contemporaneamente, a poter fare qualcosa per gli altri. Nessuno può togliermi questo. 

Satia: Ah, allora anche tu vuoi guadagnare e farti acclamare?

Michael: Guadagnare, sicuramente. Senza guadagnare non è possibile stare a questo mondo. Ma preferisco essere un professionista che viene pagato per un servizio e reinveste nella propria formazione e nella crescita delle proprie capacità, piuttosto che il presidente ipocrita di una cooperativa che vanta di fare tutto per gli oppressi, piange miseria con i suoi collaboratori affinché accettino stipendi da fame, e poi fa tagli sulla ricerca e sull’innovazione solo per avere il tesoretto in banca. Quanto all’essere acclamato… Certo, è piacevole quando le persone ti ringraziano. Ma non è dovuto. Il mio è un approccio lineare: mi chiedi un servizio, lo erogo, vengo pagato un prezzo sufficiente per darmi da vivere e mantenere alto il mio livello di formazione. Fine. Niente ipocrisie né giri di documenti per nascondere entrate e uscite di cui nessuno deve sapere.

Satia: Insomma, dopo tutto questo, sei sicuro che ‘Il Castello delle Voci nel Silenzio’ sia una favola per bambini?

Michael: E’ una favola… Forse un bambino la seguirebbe alla lettera, un adulto ne darebbe una lettura più profonda e allegorica.

Satia: E qual è il messaggio della tua favola?

Michael: Sarebbe bello che ognuno elaborasse il proprio, non pensi? Il mio è il seguente: fate qualcosa della vostra vita. Il denaro è il mezzo per realizzare questo qualcosa, non il fine.

Di Satia Riva.

1 thought on “Il Castello delle Voci nel Silenzio: intervista con l’autore”

  1. Gentilissima Satia, buongiorno!
    Ringrazio infinitamente per tutte le conoscenze che, in modo così altruista, condividete con noi! Aspetto con molto entusiasmo
    poter seguire i corsi che state proponendo.
    Grazie per la passione che mettete in tutto, arriva a noi ed è uno sprono infinito!
    GRAZIE!

    Teodora Popescu

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